Comunità montana del Verbano
Dimissionari presidente e giunta e chieste le dimissioni
del presidente della Regione Piemonte e della sua giunta
👤 Redazione ⌚ 1 Marzo 2014 - 09:59 2 commentia-
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Le comunità montane sono state costituite oltre 40 anni fa allo scopo di incentivare le attività montane e migliorare le infrastrutture dei comuni montani, proprio in considerazione delle riconosciute difficoltà economiche.
Effettivamente sono state molto utili per tali comuni: in tanti anni hanno contribuito a migliorare l’assetto territoriale, nel pieno rispetto della solidarietà e sussidiarietà.
Anche le Comunità Montana del VCO hanno seguito tali principi, realizzando nel corso degli anni innumerevoli servizi associati, allo scopo evidente di migliorare anche la qualità della vita dei montanari e rendere più agevole l’attività sociale e tecnica dei comuni montani.
Dal 2009, a seguito dell’entrata in vigore della L. R. n. 19 del 1.7.2008 e successivo decreto del P.R.Piemonte 87 del 28.8.09 con il quale è stato disposto l’accorpamento delle tre comunità operanti sul territorio del VCO, si è riscontrato un progressivo peggioramento della situazione finanziaria, a causa della mancata considerazione della Regione nei confronti delle comunità montane e del loro operato.
In sostanza le Comunità Montane, enti di 2° grado, prive di entrate proprie, assiduamente impegnate nello svolgimento di tanti servizi in favore dei comuni membri, nonchè nella realizzazione di tante opere pubbliche, progressivamente si sono viste diminuire i fondi stanziati anche per il pagamento del personale e per garantire il funzionamento degli uffici. Ciò nonostante, la Regione ha sempre preteso che le Comunità montane attuassero gli interventi in favore dei comuni, mantenendo il personale in servizio, il cui costo rimaneva inalterato.
Vi è da rilevare che dal 2010 i fondi corrisposti dalla Regione Piemonte si sono ridotti del 75%.
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Sempre nell’ottica di risparmio da parte della Regione è bene puntualizzare che dal giugno 2010 in poi tutti gli amministratori degli enti quali le Comunità Montane NON percepiscono alcun compenso, per cui questi possono tranquillamente considerarsi dei fenomeni rari, quali “volontari della politica”.
Ciò nonostante tutti gli amministratori in carica, poiché credevano nell’operato della comunità montana, soprattutto per salvaguardare gli interessi dei comuni montani, sempre bistrattati dalla Regione, hanno comunque sempre continuato ad operare, perché, forse unici, credevano e credono nello spirito della solidarietà, anche senza ricevere alcuna remunerazione.
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Ebbene i sacrifici effettuati dagli amministratori, non solo non sono stati riconosciuti, ma addirittura si è notata una progressiva penalizzazione da parte della Regione nei confronti degli enti montani, tanto è vero che la stessa ha continuato a ridurre i fondi da corrispondere, fino al punto da non mantenere neppure gli impegni assunti all’inizio del periodo finanziario.
Basta considerare che all’inizio del 2013 era stata garantita la copertura integrale del costo del personale e poi, con comunicazione del 13.11.2013, veniva portato a conoscenza che l’importo impegnato per tale causale sarebbe stato ridotto in modo assai cospicuo, tanto da non garantire neppure il pagamento integrale del costo del personale, fatto questo che provocherà non poche difficoltà nella gestione finanziaria dell’ente.
Senza contare che, sempre con comunicazione intempestiva, inviata solo il 14.12.2013, la Regione ha ritenuto di ridurre anche l’importo da corrispondere per la copertura dei servizi associati, riducendo l’importo di circa l’80%.
Quindi, si riscontra da una parte l’obbligo per l’Ente di fornire i servizi a favore dei comuni membri e dall’altro la Regione che intende ridurre i fondi stanziati inizialmente. Non si comprende come la Comunità Montana possa far fronte a tali impegni, in mancanza di fondi adeguati.
Soltanto per spirito di servizio il bilancio è stato approvato in data 21.12.2013 dal consiglio comunitario, e ciò al fine di garantire l’espletamento degli impegni assunti nei confronti dei comuni e di conseguenza della collettività, nonché anche per un doveroso riguardo ai dipendenti che hanno sempre continuato a svolgere le loro mansioni con professionalità, nonostante la situazione caotica e di estrema incertezza normativa, finanziaria e procedurale e la preoccupazione sulla garanzia del loro futuro lavorativo.
Detto questo, per protesta contro la Regione Piemonte, la quale ha veramente fatto tutto quanto possibile per ostacolare l’opera di volontariato degli amministratori, finalizzata allo scopo di assolvere decorosamente gli impegni assunti nei confronti dei comuni montani, il Presidente e la giunta nella sua completezza, non possono che rassegnare le dimissioni irrevocabili.
E’ un epilogo amaro ma inevitabile, laddove si deve constatare l’assoluto disinteresse della Regione Piemonte nei confronti dei comuni montani e delle piccole amministrazioni locali.
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Sarebbe stato auspicabile che la Regione Piemonte avesse tutelato maggiormente la montanità, atteso che gran parte del territorio, su cui è ubicata, ha carattere montano.
Ciò non è avvenuto, anzi è avvenuto proprio il contrario.
Questo è assai amaro per noi amministratori che abbiamo dedicato veramente tanto, tantissimo tempo alla comunità montana, del tutto GRATUITAMENTE, senza riuscire a realizzare gli obiettivi auspicati all’inizio del mandato amministrativo e ciò per carenze di finanziamenti, per poi constatare sprechi davvero inauditi da parte di altri, così come appreso tristemente dai mass media.
Tutto ciò a discapito delle genti montane che ancora una volta si sono viste privare delle opportunità per migliorare la qualità della loro vita.
Tenuto conto di tutto quanto sopra e dell’evidente disinteresse evidenziato nei confronti delle comunità montane, il consiglio nella seduta del 21.12.2013 all’unanimità ha chiesto le dimissioni del Presidente della Regione Piemonte e della sua giunta.
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